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SEI LIMES o LIMEN?

  • 3 gen 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 4 gen 2024


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La parola “LIMITE” etimologicamente deriva dal latino LIMES che significa termine, confine, ma anche da LIMEN che significa soglia, passaggio.

E’ interessante notare quindi come questa parola possa assumere soggettivamente un significato differente: nel primo caso indica qualcosa davanti a cui fermarsi e nel secondo invece qualcosa da oltrepassare.

LIMES è colui che generalmente resta nella zona comfort per paura di ciò che non conosce  o perché non è abituato a buttarsi o spingersi oltre o semplicemente  perché sta bene così.

LIMEN invece è colui che si spinge spesso oltre perché non ha paura o magari è anche incosciente o semplicemente curioso o più abituato a buttarsi e desideroso di cambiare qualcosa perché non contento di quello che ha .

Il bisogno primario di chi è LIMES è stabilità e sicurezza . Diversamente LIMEN necessita di provare, testarsi, spingersi oltre quello che già conosce e sa fare

LIMES è probabile che faccia solo quello che ha già provato, quello che sa essere fattibile o facile e che non presenterà sorprese davanti a cui trovarsi impreparato.

LIMEN non si domanda se riuscirà o meno ma sceglie di provare perché in ogni caso vivrà una nuova esperienza e si darà una possibilità di crescita e scoperta.

Da piccoli ci vengono inculcate delle regole e delimitati dei confini  da non superare che servono a dare ordine e sicurezza, ad insegnarci cosa sia giusto o sbagliato, lecito o no.

Poi crescendo ognuno inizia ad individualizzare il proprio percorso e formare la propria identità creando idee e gusti personali che non necessariamente continueranno ad essere allineati a quelli degli altri.

Essere limes o limen spesso è una questione di indole ma credo che uno possa essere anche entrambe le cose a seconda delle situazioni.

Tutto è relativo a quanto siamo contenti e appagati di quello che abbiamo o meno .

Credo che entrambi gli atteggiamenti siano giusti e rispettabili ma sarebbe interessante che talvolta ci chiedessimo se quello che facciamo e come lo facciamo è quello che realmente ci piace e ci nutre e non quello che siamo semplicemente abituati a fare.

Per non fare qualcosa si possono trovare mille motivi ma anche per farla.

E’ per questo che risulta determinante, per stare bene, fare una scelta consapevole e coerente per poi intraprendere l’una o l’altra strada e tenere ben presenti i motivi che ci dovranno trascinare quando tentenneremo.

Nel turbinio di emozioni e situazioni di una partita non saliremo al nostro livello di aspettativa, ma più facilmente affonderemo nelle abitudini che abbiamo creato nel tempo.

Quindi meglio diventare bravi a creare le giuste abitudini e imparare a controllare il modo in cui reagiremo nelle diverse situazioni.

Senza smettere di aspirare e credere di poter giocare il proprio miglior tennis, bisognerebbe avere e allenare anche il piano B e ancora di più l’atteggiamento da assumere e la mentalità da tenere in quei momenti.

Accettare i propri errori come NORMALI è proprio così improponibile? Se sbagliare è proprio di qualsiasi essere umano perché a noi non dovrebbe essere concesso? Forse siamo presuntuosi o forse ci riteniamo dei perfezionisti, anzi dei “cattivi” perfezionisti.

I cattivi perfezionisti sono quelli che hanno meno probabilità di riuscire perché non accettano di cadere e rialzarsi, ma considerano solo la possibilità che le cose vadano lisce e senza intoppi. Che utopia!

Se fossero “buoni” perfezionisti si rimboccherebbero le maniche e riproverebbero all’infinito e con fiducia finché non riescono.

Dopo tutto se uno aspira alla perfezione dovrebbe provare, riprovare, riprovare ancora finché non arriva al risultato desiderato.

5 CONSIGLI:

1-ACCETTA DI NON GIOCARE COME VORRESTI E ALLENA IL PIANO B CON FIDUCIA E IMPEGNO

2-CONVINCITI CHE IL SUCCESSO DIPENDE DAL SAPER CONTROLLARE LE TUE ABITUDINI, EMOZIONI, REAZIONI

3-NEI GIORNI “CATTIVI” CONVINCITI CHE PUOI VINCERE LO STESSO E DAI FONDO A TUTTE LE TUE RISORSE SENZA MAI MOLLARE MA COMBATTENDO FINO ALLA FINE

4-SII PIU’ COINVOLTO IN QUELLO CHE FAI PER CONSENTIRTI DI LIBERARTI DEI PENSIERI NEGATIVI E CONCENTRARTI SU QUELLO CHE CONTA

5-DIVENTA CONSAPEVOLE DI COSA RAPPRESENTA PER TE UN ANCORAGGIO SUL QUALE FARE LEVA QUANDO IL RESTO NON FUNZIONA

E un’ultima considerazione ….

Prova a pensare se quello che ti aspetti da te corrisponde realmente a quello che sai fare o se magari non è semplicemente ancora parte del tuo bagaglio consolidato e pertanto lo sai fare solo in alcune condizioni e in altre invece no.

In tal caso lavoraci ancora ma magari aspetta a considerarlo automatico e quindi ad aspettarti di farlo sempre e comunque andando incontro ad una molto probabile delusione.



Pubblicato sul notiziario Bieffesport novembre 2022

 
 
 

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