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Il famoso salto di qualità



Spesso si dice: “vorrei fare un salto di qualità”, ma quasi mai si parla del tema più importante legato a questo concetto e cioè del COME.

Nel puntare un obiettivo credo sia basilare avere chiaro quale sia il piano e quali i mezzi per attuarlo e raggiungerlo.

Fondamentale diventa poi attenersi al piano senza farsi sviare e restare focalizzati su di esso considerando che il successo è fatto di piccole conquiste, di mattoncini che pian pianino contribuiscono a costruire qualcosa di solido.

Nel tennis spesso si considera che per fare un salto di qualità occorra fare dei miglioramenti tecnici e raramente magari si pensa di iniziare a far fruttare al meglio i mezzi tecnici che si possiedono già, attraverso due aspetti molto importanti per questo sport:

LA CONSAPEVOLEZZA DEI PROPRI MEZZI E LA STRATEGIA ossia come usarli in modo funzionale al gioco.

Se si possiede una Ferrari ma non la si padroneggia, si perderà la possibilità di sfruttarne al meglio le enormi potenzialità, allora meglio avere una Cinquecento, ma conoscerne in pieno caratteristiche e limiti garantendoci di poter così esprimere una prestazione ottimale.

Per lavorare sulla consapevolezza dovremmo continuamente metterci alla prova sul rendimento.

Se riusciamo a giocare un colpo 1 volta su 10 non potremo certo affermare di saperlo fare ma dovremo provare ad effettuarlo con margini di rischio inferiori o velocità minori per aumentarne la percentuale di successo.

Se riusciamo a fare un colpo solo in determinate condizioni dovremo prestare attenzione a non farlo sempre ma solo quando si verificheranno quelle condizioni sia di gioco che emotive.

Quando ci sentiremo padroni del nostro bagaglio di mezzi (qualunque sia la loro qualità) potremo pensare di metterli a disposizione del gioco in modo strategicamente giusto.

Importante sarà dove metterò la palla e collegare tra loro i miei colpi perché abbiano un senso rispetto a dove sarà di volta in volta il mio avversario, ai suoi punti deboli e punti forti.

Una bella esecuzione, tecnicamente corretta, senza una finalità tattica, non diventerà mai una chiave su cui costruire una vittoria, ma rimarrà fine a sè stessa, restando comunque sempre motivo di soddisfazione. In questo senso per sentirci gratificati sarà importante avere chiaro il nostro obiettivo: il punto o una perfetta esecuzione. 

La perdita di un punto avviene nella maggior parte dei casi o per un errore gratuito (quindi per inconsapevolezza di come giocarlo per non sbagliarlo) o per una scelta sbagliata su dove giocare (in bocca all’avversario o sul suo colpo più forte).

In conclusione, prima di intraprendere il tuo “salto“ chiarisciti bene se la “qualità” che insegui per te sia l’esecuzione tecnicamente ed esteticamente bella dei tuoi colpi o la loro efficacia ai fini della conquista del punto.

  

Pubblicato sul notiziario Bieffesport dicembre 2023

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