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RISULTATO E PRESTAZIONE: differenze nell’analizzarli al termine di un match e differenze nel concentrarsi su di essi durante un match.



Risultato e prestazione sono due concetti ben distinti tra loro: infatti si può vincere pur giocando male e si può perdere pur giocando bene ma mentre il risultato spesso dipende dalla prestazione, la prestazione non dipende dal risultato.

Per fare un esempio in ambito tennistico è possibile vincere un torneo della propria categoria facendo il minimo indispensabile o, viceversa, arrivare terzi in un altro torneo magari di categoria superiore dando il massimo delle proprie possibilità.

In quale dei due casi meriteremmo di più un premio? Probabilmente la medaglia di terzo ottenuta nel secondo esempio, avrebbe un valore superiore alla coppa di primo classificato ottenuta nel primo.

Questo accade perché il risultato non dipende solo da noi ma anche dalle capacità del nostro avversario, mentre la nostra prestazione sarà sempre valutata in relazione ai nostri obiettivi personali.

Per migliorarsi al termine di un match sarà pertanto più utile darsi dei feedback relativamente alla propria performance, piuttosto che sottolineare in modo un po' riduttivo solo il punteggio o la parola sconfitta-vittoria.

Concentrarsi sul risultato o sulla prestazione sortisce grandi differenze mentre si gioca.

Pensare ad un risultato e quindi a voler vincere, o a cosa può succedere se si perde, ha il potere di pesare notevolmente a livello emotivo sul giocatore, offuscandone la lucidità e l’attenzione al gioco, mentre stare focalizzati su quello che occorre fare per giocare al meglio sia tecnicamente che strategicamente stando in contatto con quello che avviene durante un match, può davvero portare la prestazione ai nostri massimi livelli e a fare dei miglioramenti costruttivi durante l’esperienza della partita.

Come esempio riporto un passaggio del libro “Open” in cui Andre Agassi si trova a giocare un match point a favore nella finale di Wimbledon con Ivanisevic al servizio :

“ottenuto il punto che mi porta al match point inizio il lungo percorso per tornare alla riga di fondo e mi dico: un punto e puoi vincere, non sei mai stato così vicino al tuo sogno di vincere Wimbledon, potrebbe non ricapitarti mai più …. Ed è proprio questo il problema…che succede se poi non vinco? Il ridicolo, il biasimo….(focus sul risultato e palpitazioni a mille)… E allora cerco di distogliere l’attenzione sul risultato e riportarla su Ivanisevic.

Devo indovinare che angolazione darà al servizio… penso che un mancino normale da sinistra servirebbe con un effetto forte a uscire ma Ivanisevic non è uno normale e quando è sotto col punteggio di solito tira una bomba al centro (spostamento del focus su come ottenere quell’ultimo punto)”.

In conclusione, vi consiglio di dare meno valore a vincere o perdere, di stare dentro il vostro tennis e aumentare la vostra consapevolezza inseguendo i vostri obiettivi e valutando quello che succede in base ad essi e non in base a quello che possono pensare gli altri.

E se volete sapere come è finito quel punto di Agassi venite a prendere il libro “Open” nella libreria della Bieffesport che trovate disponibile in segreteria.


Pubblicato sul notiziario Bieffesport ottobre 2023

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