top of page

L'importanza della persona dietro al giocatore

  • 4 gen 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

ree

Spesso si dice di quanto sia importante nella formazione di un giocatore farlo crescere tecnicamente ma anche migliorarlo come essere umano e infatti il valore del giocatore stesso sarà il risultato delle sue abilità tecniche, fisiche, tattiche filtrate dal percorso di crescita come persona.

La sua formazione, intesa come educazione e apprendimento di valori di base, avrà grande influenza sui comportamenti e atteggiamenti che sosterrà nell’affrontare le situazioni.  

Lo specchio dell’attuale cultura sportiva e della società in generale non è esaltante e io sono romanticamente un po’ nostalgica rispetto ai modelli educativi del passato ed è per questo che voglio portare alla luce delle differenze evidenti e vedere in che modo possano influenzare oggigiorno i comportamenti delle persone.

Siamo ormai nell’era del “facile”, successo facile, soldi facili, soluzioni facili, tutto a portata di mano o di click.

In passato si viveva di conquiste, duro lavoro e problematiche da risolvere da sé e che portavano a pensare, arrangiarci e meritarci le cose. (tra l’altro con grande soddisfazione nel vedere miglioramenti con conseguente aumento reale nella propria autostima)

Da questa sostanziale differenza derivano diversi atteggiamenti allargabili a tutti i campi compreso quello sportivo.

Oggi se qualcosa non ci riesce subito, la lasciamo perdere, o si vince facile o si molla, cerchiamo sempre la strada meno faticosa o l’escamotage e la scorciatoia e non dobbiamo neanche sforzarci per trovarli visto che spesso ci vengono proposti anche senza chiederli. Non si è più disposti a lottare per ottenere qualcosa, a resistere alla fatica, ad intraprendere percorsi in salita con sacrificio e dedizione e non si pensa a trovare le proprie soluzioni attraverso il pensiero, la scoperta e il tentativo come invece avveniva in passato.

Oggi pensiamo di essere furbi, siamo disposti ad aggirare le regole e calpestare anche inconsciamente gli altri pur di ottenere il nostro, viviamo nell’era dell’alibi e di tutte quelle cavolate che ci raccontiamo per non confrontarci con i nostri errori e le nostre debolezze e tendiamo ad incolpare qualcun altro e a ricondurre i nostri insuccessi a qualcosa di esterno a noi.

Una volta ci si confrontava sapendo di poter fallire ma mai senza provarci fino alla fine, nel rispetto di regole e valori, si pagava per i propri errori e si cercava di non farli più; attraverso le esperienze si prendeva coscienza dei punti forti e delle debolezze e ci si considerava gli unici responsabili dei propri insuccessi. Siamo tutti diversi, con abilità diverse, con ambizioni diverse, con volontà diverse con limiti diversi, e quindi ognuno di noi dovrebbe collocarsi dove è giusto. Accettare la propria condizione e valore rispetto agli altri.

Oggi siamo pervasi dall’idea di dover apparire migliori degli altri, di essere fenomeni e stupire senza seguire con dignità le nostre passioni ma solo per non essere soggetti al giudizio negativo altrui.

Una volta non avevamo paura di scoprire che qualcuno poteva essere più bravo in qualcosa, ma proprio questo ci invogliava a lavorare ancora più accuratamente e con dedizione per raggiungere la miglior versione di noi stessi.  

Per essere superiori ce lo dovevamo meritare e l’unico giudizio veramente importante e reale era il nostro.

 

Pubblicato sul notiziario Bieffesport marzo-aprile 2023

 
 
 

Commenti


Post in evidenza
Post recenti
Archivio
Cerca per tag
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
  • Facebook Social Icon
bottom of page