Dopo un errore, di che colore vedi?
- Bettina
- 11 feb 2017
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 20 feb 2023
Posto che sbagliare oltre che essere possibile è umano e fa parte del gioco, occorre imparare ad affrontare l’errore in modo produttivo e non distruttivo. Pertanto se siamo pronti a condannare l’errore a prescindere, lo vivremo sempre e solo come esperienza negativa e non come occasione per correggersi e non ripeterlo. Quello che più spaventa nel tennis, come nella vita, è il non conoscere le cause di un insuccesso perché siamo terrorizzati dal fatto che possa ripresentarsi senza possibilità di fare qualcosa per evitarlo. Ma se ci interroghiamo sulle cause di un errore e sappiamo perché e dove abbiamo sbagliato ci sentiamo subito più tranquilli perché sappiamo cosa possiamo fare per evitare che risucceda.
Quindi la mia domanda è: dopo un errore vedi nero o azzurro?
Vedere nero vuol dire che a causa di un errore mi sono appena condannato, messo in discussione a 360 gradi senza analizzare che ho sbagliato in quel momento e in quella situazione e probabilmente a causa di un motivo. Vedere nero vuole anche dire che ho già dato a cause esterne la colpa del mio sbaglio e in entrambi i casi i miei poteri sono nulli e la conseguenza è lo smarrimento, la paura e la negatività. Resto impotente e subisco passivamente la situazione.
Se invece vediamo azzurro è perché analizzando il motivo per cui abbiamo sbagliato ci stiamo già dando il modo di non risbagliare nel ritrovarci nella stessa situazione. Quindi siamo sereni, abbiamo già superato l’errore e siamo fiduciosi perché abbiamo in tasca l’arma o la risposta giusta alla situazione. Ci sentiamo attivi e capaci di fare qualcosa per migliorare o cambiare lo stato delle cose e forti per aver volto a positiva una situazione negativa.
Quindi non condanniamoci e non condanniamo, ma affrontiamo l’errore nostro o degli altri cercando di capire dove, come e perché abbiamo sbagliato. Solo la conoscenza del nostro sbaglio ci rasserenerà, ci farà credere con fiducia che la volta dopo avremo il modo per non rifarlo e avremo soddisfazione e senso di grande potere in quello che facciamo.
Credo che sia giusto anche saper chiedere aiuto se non riusciamo a capire dove sbagliamo e da parte di chi ci sta intorno aiutarci ad analizzare le situazioni anzichè giudicarle a priori. E attenzione perché tutto ciò vale sia nell’insuccesso che nel successo. Quindi vi invito a fare le stesse cose anche quando una cosa vi riesce, in modo da valorizzare e essere consapevoli di cosa concretamente abbiamo fatto per ottenere un esito positivo e poterselo richiamare alla memoria quando serve.
Le frasi comuni tipo “non mi viene o mi è venuto” danno un significato di casualità pericoloso…forse meglio dire “sono stato capace di o non sono riuscito a...”



























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